3 thoughts on “Ubuntu Dice Addio a GNU/Linux: Una Svolta Epocale tra Timori e Opportunità | Tutto Quello che Devi Sapere”

  1. Sono pienamente d’accordo con Canonical. E’ duro da accettare ma bisogna rimanere al passo con i tempi e con l’evoluzione tecnologica. Sia che si tratti di sicurezza (importantissimo) che in termini di velocità, flessibilità, ecc… Rimanere testardamente ancorati a questioni semi-religiose (anche se molto importanti e che hanno dato moltissimo) come quella della licenza, senza evolversi, è un po’ come voler mettere la testa sotto la sabbia. Purtroppo. Anche windows ormai è praticamente gratuito o quasi… Ubuntu, che non credo diventerà “proprietario” come windows non può e non deve rischiare di rimanere indietro.

      1. Una cosa non capisco: vogliono prendere programmi di base, robusti, che funzionano bene, che da decenni risultano stabili e sottoposti a controlli minuziosi e di comprovata sicurezza con qualcosa scritta ex-novo in Rust, che è certamente un buon linguaggio ma non è la panacea di ogni male.
        Inoltre la questione non è se siano scritti in Rust, in C, Assembly o Visual Basic, ma il fatto che la licenza che useranno, ossia “tipo MIT” permette di reimpacchettare il tutto e renderlo proprietario. Linux e BSD son nati praticamente negli stessi anni. Linus è fiorito perché ha usato licenze persistenti, mentre BSD è rimasto di nicchia perché la sua licenza non è persistente, esattamente come la MIT.
        Il vero problema è che la maggior parte delle persone non coglie questo aspetto fondamentale.

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