Per chi ha avuto la fortuna di usare i computer a 8 bit negli anni ’70 e ’80, un ricordo è indelebile: quel prompt lampeggiante che ti accoglieva all’accensione, pronto a eseguire ogni tuo comando BASIC. In un’epoca prima dei sistemi operativi su disco come li conosciamo oggi, quelle macchine si avviavano direttamente in un interprete BASIC, che era la tua finestra sul mondo della programmazione.
In quegli anni, il fornitore principale di questo “portale” digitale era Microsoft. Il loro interprete BASIC era il cuore pulsante di mitici computer come il Commodore PET, l’Apple II e tantissimi altri, diventando il primo linguaggio di programmazione per una generazione intera di hacker e appassionati.
Oggi, quel pezzo fondamentale di storia dell’informatica compie un ritorno trionfale: Microsoft ha reso open source la versione 1.1 del suo BASIC per il microprocessore 6502, rilasciandola sotto la licenza permissiva MIT.
Un Viaggio nel Tempo fino al 1978
La versione rilasciata da Microsoft è un’autentica macchina del tempo. Risale alla metà del 1978 ed era progettata per funzionare su dispositivi come il KIM-1 (uno dei primi single-board computer), il Commodore PET e i primissimi modelli Apple.
Non è la versione più avanzata e familiare a chi, ad esempio, programmava su un Commodore 64 (che includeva estensioni per la grafica e il suono), ma rappresenta le solide fondamenta su cui tutto è stato costruito. È il BASIC nella sua forma più pura e essenziale, offrendo infinite opportunità per gli appassionati di retrocomputing di studiare, sperimentare e ridare vita all’hardware vintage.
Liberi di Esplorare, Senza Preoccupazioni
C’è da dire che questo codice non è una novità assoluta per la comunità più intrepida. Versioni di questo BASIC hanno circolato per anni in maniera non ufficiale, spesso ottenute attraverso il reverse engineering o fonti non verificate.
Tuttavia, la mossa di Microsoft cancella ogni dubbio legale. Ora sviluppatori, hobbisti e storici possono utilizzare, modificare e distribuire liberamente questo codice senza più il timore di incorrere in violazioni di copyright. È un regalo di immenso valore per la preservazione della storia digitale.
Un dettaglio delizioso, che non passerà inosservato ai più romantici, si trova nel repository GitHub ufficiale: le date di modifica dei file sono impostate a 48 anni fa, un tocco di autenticità che fa sorridere e che trasporta direttamente nell’era del pionierismo informatico.
Cosa Ci Riserva il Futuro?
Non vediamo l’ora di scoprire cosa la comunità saprà creare con questa nuova (antica) opportunità. Considerando che l’ormai cinquantenne microprocessore 6502 è ancora molto vivo in progetti fai-da-te, emulatori e hardware retro, ci aspettiamo una fioritura di implementazioni su hardware reale, emulatori perfezionati e chissà, forse persino nuove feature aggiunte a un pezzo di codice storico.
Questa non è la prima volta che Microsoft sorprende tutti aprendo i suoi archivi (come successe con MS-DOS e Word per Windows anni fa), ma è senza dubbio una delle release più significative per gli amanti dell’era d’oro dell’home computing.
Il repository è disponibile qui: Link al GitHub di Microsoft
E voi, cosa ne pensate? Avete dei ricordi legati al Microsoft BASIC? Condivideteli nei commenti!

